Non bastava la visita pastorale, non bastava essere il primo pontefice della storia ad aprire la porta santa, Papa Francesco ha voluto fare a L’Aquila un ulteriore dono: l’indulgenza plenaria lucrabile per tutto l’anno.
Nel 2022 dunque la Perdonanza, intesa nel suo carattere più religioso, non si chiude e rimane aperta ai fedeli e al mondo intero.
Fino al 28 agosto 2023 chiunque voglia potrà ottenere l’indulgenza partecipando ai riti in onore di Celestino V oppure raccogliendosi in preghiera all’interno della basilica di santa Maria di Collemaggio, al cospetto delle spoglie del Santo.
“La città, – ha affermato il sindaco Pierluigi Biondi – benedetta dall’anno giubilare, si farà trovare pronta ad accogliere i fedeli, nel rispetto e nella gratitudine verso un atto di rilevante significato spirituale e che avrà anche notevoli ricadute economiche sull’intero territorio del cratere sismico”.
Sicuramente, infatti, il flusso di pellegrini e fedeli nei prossimi 12 mesi avrà le sue conseguenze o meglio, porterà i suoi frutti, su più fronti.
Papa Francesco davanti al mondo ha, poi, assurto L’Aquila a capitale del Perdono e della Pace, investitura rafforzata dalla concessione dell’anno giubilare.
“L’Aquila capitale del Perdono e della Pace non è altro che la traduzione attualizzata del messaggio di Celestino, racchiuso nella Bolla, inestimabile documento di pacificazione che, da 728 anni, ci ricorda che il perdono trasforma la tristezza del peccato in gioia”, ha continuato il primo cittadino.
Per conseguire l’indulgenza occorre recitare il Credo, il Padre nostro e una preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice. Infine, ci si dovrà accostare alla Confessione Sacramentale ed alla Comunione Eucaristica entro gli 8 giorni precedenti o seguenti la partecipazione ad un rito in onore di Celestino V oppure dopo aver sostato in preghiera davanti le spoglie del Santo Pontefice.
Gli anziani, gli ammalati e tutti coloro che per gravi motivi non possono uscire di casa potranno comunque conseguire l’indulgenza plenaria se, maturato il pentimento di ciascun peccato e con l’intenzione di adempiere, non appena lo potranno, alle tre consuete condizioni, davanti ad una piccola immagine di San Pietro Celestino partecipino spiritualmente alle celebrazioni, dopo avere offerto le proprie preghiere e i propri dolori, oppure le sofferenze della propria vita, a Dio. L’indulgenza potrà essere applicata anche per i defunti.
Beatrice Tomassi