Incendi e alluvioni, c’è una connessione tra questi eventi che puntuali, ormai, si presentano nel corso dell’estate. E i danni sono notevoli. Le aree interne dell’Abruzzo anche di recente si sono trovate a fare i conti con questi problemi. L’Abruzzo sta combattendo per mitigare i fenomeni. Ma si può e si deve fare di più. La prevenzione, innanzitutto.
È fondamentale investire sul monitoraggio, pianificazione e gestione del territorio per conoscerne la vulnerabilità di un territorio e, di conseguenza, adottare strategie innovative di prevenzione e lotta al fine di mitigarne gli effetti indesiderati.
Formare tecnici e professionisti competenti per poter affrontare in maniera sostenibile tali sfide è il compito dell’Università degli Studi del Molise, che da oltre un ventennio con il corso di Scienze Agrarie e Forestali (presidente è il professore Angelo Belliggiano – incardinato nel Dipartimento Agricoltura, Ambiente e Alimenti, diretto dalla professoressa Elena Sorrentino) mira a formare dottori agronomi e forestali con competenze specifiche sulla gestione del territorio, prevenzione e lotta agli incendi boschivi attraverso la sperimentazione in campo con tecniche e strumenti innovativi, conservazione del suolo e della biodiversità, gestione forestale sostenibile e adattiva a supporto della climate-smart forestry, conservazione del suolo e della biodiversità, lotta agli incendi boschivi attraverso la sperimentazione in campo con tecniche e strumenti innovativi.
A cominciare dalle tecniche selvicolturali (quali fuoco prescritto, diradamenti, ecc.) al telerilevamento che si rivela fondamentale quale valido supporto per attuare misure di monitoraggio, prevenzione e lotta agli incendi boschivi. Da anni il gruppo di ricerca del Forestry Lab (http://www.ecogeofor.unimol.it/) dell’Università degli Studi del Molise collabora con gli enti locali, contribuendo in maniera significativa alle attività di monitoraggio e fornitura di dati informativi necessari per valutare il rischio, la vulnerabilità e la suscettività agli incendi.
Ciò, dunque, serve per cercare di scongiurare ridurre i rischi di relativamente agli eventi quanto che stanno registrando le cronache anche in questi giorni.
Tra le altre attività, Unimol ha contribuito alla realizzazione del:
– Piano antincendio boschivo per la Regione Molise, per il Parco Nazionale Abruzzo Lazio e Molise, per il Parco Nazionale Monti Sibillini;
– Mappatura dei modelli di combustibile a scala regionale;
-Database Nazionale di modelli di combustibile (https://iforest.sisef.org/abstract/?id=ifor3587-013);
– Mappatura delle superfici percorse da fuoco attraverso immagini satellitari ad alta risoluzione;
– Valutazione del danno economico da incendi boschi
– Allestimento cantiere pilota per implementazione fuoco prescritto nei boschi prospicienti il lago di Occhito (https://www.facebook.com/gopablo.puglia/).
L’Unimol trasferisce queste conoscenze agli studenti dei corsi di laurea in Scienze Agrarie e Forestali e Scienze e Tecnologie Forestali ed Ambientali, attraverso il coinvolgimento diretto nelle attività di ricerca e sperimentazione, al fine di formare dottori agronomi e forestali competenti per poter affrontare tali sfide sul territorio. Sviluppare e testare nuove tecniche di prevenzione e lotta è l’unico modo per farsi trovare preparati ed affrontare in maniera efficiente ed efficace le emergenze dovute agli incendi che si prevede aumenteranno in futuro.