Alle molte chiacchiere su questo evento, alle iperboli, agli insulti verso chi si schiera dalla parte dell’ambiente, alle pretese di aver scelto i siti in maniera “rigorosa”, con il prefetto di Chieti che svolse un sopralluogo a Fosso Marino per il Jova Beach Party addirittura nell’estate 2021 dando pure indicazioni su come intervenire, noi replichiamo con immagini inequivocabili che abbiamo raccolto tra marzo, prima dei lavori su Fosso Marino, e dopo, in questi giorni.
Altrettanto indiscutibile la posizione della Regione Abruzzo che con una nota dello scorso 12 agosto ha scritto ai Carabinieri Forestali chiedendo di sorvegliare sul rispetto delle indicazioni imposte per la tutela del vicino Sito di Interesse Comunitario delle dune di Marina di Vasto attraverso la procedura di Valutazione di Incidenza Ambientale. Tra queste, quella di spostare il palco montandolo in modo da “dare le spalle” alle dune per limitare il disturbo alla fauna protetta delle emissioni sonore e luminose del mega-evento.
Il Prefetto di Chieti Forgione, non competente in materia di Valutazione di Incidenza Ambientale, aveva però già annunciato al TGR che questa chiara e logica indicazione, imposta sulla base di normative europee e dell’analisi tecnica degli stessi consulenti del Comune di Vasto, poteva essere superata.
Cosa aggiungere davanti a questa situazione incredibile, dove si va avanti perché l’evento si deve fare, come ha ribadito il Prefetto? Con il piccolo particolare di rischiare di far aprire una procedura d’infrazione comunitaria all’Italia per il mancato rispetto delle normative sulla tutela dei siti naturalisticamente più importanti d’Europa. Per un concerto di un privato e addirittura con un enorme impiego di denaro e risorse pubbliche!
I dirigenti della Regione Abruzzo sanno benissimo cosa è accaduto in questi anni sul tema, con la Commissione che ha aperto una pre-procedura d’infrazione costringendo le regioni a recuperare decenni di inerzia sull’applicazione della Direttiva “Habitat”. Ci chiediamo a questo punto cosa pensa il Ministero della Transizione Ecologica di questa situazione.
Il Prefetto di Chieti Forgione qualche giorno fa ha dichiarato a un giornale locale che in caso di problemi ambientali lui si sarebbe erto a “primo paladino dell’ambiente”.
Non sappiamo se l’ormai “fu” Ginestrino delle Spiagge avesse riposto fiducia alle intenzioni delle istituzioni.