ORTONA – «Assistiamo ormai da tempo a un graduale depauperamento del patrimonio umano del nostro ospedale – dichiara il sindaco Leo Castiglione- tante sono state nel tempo le nostre sollecitazioni a proposito. Ma dobbiamo constatare con grande amarezza che la politica aziendale non è cambiata e che ad ogni pensionamento o spostamento di personale non vi sono e non vi sono state azioni mirate alla sostituzione, piuttosto si interrompono i servizi o nella peggiore delle ipotesi si paventano spostamenti su altri presidi».
Come per la lungodegenza del Bernabeo, da settimane corrono infatti voci di spostamenti da Ortona per il trasferimento della responsabile, Mariella De Laurentiis, che prenderà servizio a Vasto. Non risulterebbe nessuna sostituzione al momento di Domenico Angelucci, primario dell’anatomia patologica, un servizio fondamentale soprattutto per il percorso EUSOMA avendo un ruolo centrale nella diagnosi specifica e qualitativa che si va a sommare alla situazione non chiara e non definita del chirurgo della ricostruzione della mammella, contrattualizzato dalla Asl con contratti a tre mesi e senza la possibilità di formare ulteriori chirurghi in vista del futuro.
«Da tempo – continua il sindaco – abbiamo lamentato la situazione dell’attività chirurgica dopo che si è parlato tanto della vocazione chirurgica del nostro ospedale, la mancanza di medici sta bloccando di fatto una serie di attività. A partire per esempio dalla chirurgia dermatologica, dopo il pensionamento di Massimo Amatetti non è stato individuato il sostituto per cui il professore Paolo Amerio non può più programmare gli interventi di melanoma. Anche per l’endoscopia della dottoressa Maria Marino ci sono problemi, nonostante i numeri altissimi di accesso al momento non essendoci la degenza chirurgica per gli interventi più delicati non può ricoverare su Ortona per cui è costretta a dirottare quei pazienti su Lanciano. Vi è quindi la necessità di mettere a disposizione almeno 2/3 posti letto».
La crisi potrebbe toccare a breve anche l’UFA, l’unità di preparazione farmaci antiblastici, che invece è un servizio importantissimo per sostenere le attività di senologia e oncologia del percorso donna e che tra l’altro fornisce dei suoi preparati anche i pazienti trattati presso l’ospedale di Vasto.
«Oggi paghiamo-precisa il sindaco – una carenza di personale dovuta purtroppo a una scarsa programmazione, in questi anni abbiamo, infatti, assistito a un graduale abbandono del personale e in particolare dei medici. Basta vedere come nomi importanti che operavano nel nostro ospedale oggi sono invece in forza ad altri ospedali come il prof. Fanfani o il Di Sebastiano».
Daniela Cesarii