Il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, intervenuto, questo pomeriggio, a Città Sant’Angelo, al congresso regionale della UIL, ha fatto il punto della situazione sulle principali misure varate dal Governo regionale per contrastare gli effetti della grave crisi economica internazionale, acuiti da due anni di pandemia e dalla guerra in corso in Ucraina.
“Abbiamo a disposizione diversi strumenti operativi – ha confermato Marsilio – e, proprio nella giornata di domani, presenteremo oltre 1 miliardo di euro in termini di finanziamenti ed investimenti di fondi europei come FESR ed FSE. Un ciclo di programmazione di sette anni per intervenire sulla crisi, a partire dagli incentivi alle aziende, per proseguire con i contributi alle imprese, la formazione, le politiche attive del lavoro oltre a tutta una serie di programmi straordinari come il PNRR, interventi strutturali come la ZES e la misura “Resto al sud” che siamo riusciti a far prorogare in sede di Parlamento europeo”.
Marsilio, oltre a questo importante un pacchetto di misure di sostegno all’economia regionale, parlando, nello specifico, dell’area comprendente le province di Teramo e dell’Aquila, ha fatto cenno alla “grande partita della ricostruzione, dei miliardi già stanziati e che si stanno impiegando per la ricostruzione post-sisma e per il rilancio anche socio-economico del territorio. Quindi, – ha aggiunto – credo che gli strumenti non manchino ma è certamente auspicabile che, a livello internazionale, questa drammatica congiuntura che sta portando l’inflazione alle stelle, ad aumentare, in maniera esponenziale, il costo della fornitura di materie prime con bollette di luce e gas ormai a livelli insostenibili, possa mordere il freno visto sta erodendo considerevolmente il potere d’acquisto e colpendo soprattutto, anche se non solo, chi ha lo stipendio fisso”.
Sul ruolo del sindacato in questa delicata fase storica, Marsilio, ha parlato della “necessità di poter contare su un sindacato che sappia accompagnare la grande trasformazione a cui si sta assistendo nel mondo del lavoro, ed in particolare il grande bisogno di formazione qualificata, la flessibilità, i nuovi mercati, la transizione digitale ed ecologica, la sostenibilità energetica. Tutto questo – ha proseguito – comporta forti modifiche del tessuto produttivo ma tali cambiamenti non possono essere perseguiti senza il coinvolgimento attivo dei lavoratori perché avrebbe costi sociali elevati e comporterebbe ritardi enormi. Perciò, insieme alle Istituzioni ed alle imprese,- ha concluso – il sindacato può ben rappresentare la terza gamba di questo triangolo virtuoso di collaborazione”.